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40 anni di Education. Buon anniversario Apple

30/3/2018

 
Alberto Pian
Apple - 40 Anni Education

Le scuole raccontano il loro successo con i dispositivi Apple

Quarant'anni fa Apple iniziava il suo cammino nell'apprendimento / insegnamento, creando tecnologie per studiare e insegnare meglio.
Vogliamo iniziare a raccontarvi questa incredibile storia, che abbiamo vissuto direttamente in tutte le sue fasi, cominciando a presentarvi il futuro che già oggi si delinea.

▷ Fonte: https://www.apple.com/it/education/docs/ipad-in-education-results.pdf
▷ Dalla Lane Tech College Prep High School di Chicago: https://www.apple.com/it/apple-events/march-2018/

Un focus sul mondo Education

Education iPad
Per farlo partiamo da un documento internazionale che Apple ha pubblicato qualche mese fa e tradotto in diverse lingue, fra cui la lingua italiana.
Questo interessante documento riporta una serie di dati statistici sull'impiego di iPad in una serie di scuole dislocate in vari paesi.
​
La lettura di questo rapporto presenta aspetti affascinanti perché mostra un quadro di tendenza possibile per la scuola del futuro che - e questo è l'aspetto concreto - è già radicato nel presente e, proprio in questo presente, sta edificando le sue fondamenta.
L'iPad è stato lanciato nel 2010 e da allora ne sono stati distribuiti decine di milioni nelle scuole, fra insegnanti e studenti di tutto il mondo.
​
A otto anni di distanza è dunque importante capire quale visione l'iPad ha aperto in relazione ad alcuni specifici temi che rappresentano il focus del mondo scolastico (Education):
  • Miglioramento del rendimento scolastico;
  • Aumento del coinvolgimento e della motivazione da parte degli studenti;
  • Riduzione dei costi e maggiore efficienza delle risorse da parte delle scuole;
  • Il livello di qualità raggiunto nella progettazione dei contenuti.

​Il rapporto sviluppa questi temi in base ai risultati che le scuole stesse hanno comunicato sull'impiego dell'iPad.
​La raccolta è stata fatta in modo indipendente e, come la stessa Apple precisa, "Apple non è stata coinvolta nella raccolta o nell’analisi dei dati riportati, né è a conoscenza, della metodologia utilizzata.”

Esempio di dati riportati in questo rapporto.

▷ Fonte: https://www.apple.com/it/education/docs/ipad-in-education-results.pdf

Annuncio Apple del 26 marzo

Oltre a quanto riportato dagli organi di informazione, in questo numero vogliamo parlarvi del “dietro le quinte” di questa serie di annunci che compongono l’ecosistema Apple per l’apprendimento e raccontare in quali modi concreti l’insegnante potrà lavorare in modo aperto e flessibile, sviluppando la creatività degli insegnanti.

Per informarsi sugli annunci di Apple, consultate questa pagina:
▷ APPLE in Education, 26 marzo 2018: la creatività è la nuova frontiera dell'insegnamento

Da sapere: un "ecosistema" aperto e flessibile

Come si traduce, in termini concreti, quanto riportato dai media su queste novità?

Cerchiamo di fare chiarezza su alcuni aspetti cruciali spesso trattati in modo improprio e confuso.
Partiamo dalla madre di tutte le questioni.
​
>> È vero che queste novità riguardano solo il mondo Apple? <<

La scuola deve usare solo dispositivi Apple per poter applicare quanto proposto e per poter fruire di questa eccezionale visione di Apple sulla creatività e sulla personalizzazione dell'insegnamento?
La risposta è no, ma procediamo con ordine.

Opzione One to One

Prima di tutto bisogna sapere che il modo certamente migliore per lavorare in un contesto digitale di tipo formativo e aziendale è che tutti dispongano dei medesimi strumenti e delle medesime configurazioni di base per rendere possibili le migliori esperienze di condivisione, di groupware, di produzione.
​
Questo vale in qualsiasi campo. Per esempio: se un team di cinque persone utilizzasse cinque diverse applicazioni di montaggio filmico, poi avrà sicuramente qualche difficoltà a mettere insieme il lavoro, o a creare medesimi effetti, una stessa color correction. Lo stesso capiterà se userà monitor diversi, diversamente tarati o impianti audio differenti. Montaggio, colori, suoni non saranno esattamente gli stessi e per renderli uguali il team si dovrà impegnare a trovare le soluzioni più adatte.

Un'incredibile comunità di apprendimento

Questo ragionamento è semplice e chiaro.
Se una istituzione scolastica può dotare i suoi studenti dei medesimi dispositivi gestiti tutti da una medesima struttura, avrà sicuramente migliori risultati rispetto a scelte, perfettamente legittime, di altra natura. E se, in questo ambito, assumesse gli iPad, cioè le tecnologie migliori oggi esistenti per insegnare e apprendere, farebbe la migliore scelta possibile.

In questo caso un'applicazione di gestione come Classroom e un'applicazione di ispirazione e sostegno alla creatività e alla personalizzazione dell'insegnamento come SchoolWork, funzionerebbero a meraviglia su tutti i dispositivi, creando un'incredibile comunità di apprendimento.

Tuttavia non sempre questo è possibile. Ciò vuol dire dover rinunciare ai vantaggi che offrono gli strumenti e il sistema Apple?
No, per nulla. La scuola potrebbe organizzare un livello di gestione strutturale con piattaforme alternative di condivisione, che offrono meno opportunità, perché non dispongono di device propri, né di applicazioni specifiche (il mondo Apple presenta oltre 1,3 milioni di applicazioni).
Queste piattaforme sono molto conosciute e possono essere quella di Google, di WeSchool, Fidenia e altre usate in ambito e-learning come Moodle, Docebo o altre ancora. Possiamo menzionare anche Dropbox e Box per la condivisione ma, su questo punto sappiamo anche che iCloud di Apple è una struttura di condivisione multipiattaforma. In ogni caso i dispositivi e le opzioni Apple funzioneranno bene anche con scelte strutturali diverse.

Se però si rinuncia al One to One bisogna anche sapere che si rinuncia alla possibilità di una gestione integrata dei dispositivi che, invece, viene garantita da Apple con l'abbinamento fra Apple School Manager (la piattaforma per gestire i dispositivi a livello di istituto), con ClassRoom e SchoolKit.
Sono opzioni da tenere in considerazione. Questo vuol dire che, rinunciando al One to One,  l'insegnante perderebbe il controllo dei dispositivi degli studenti, perderebbe la possibilità di suddividerli in gruppi e farli lavorare su specifiche applicazioni, perderebbe la possibilità di condividere e di mostrare istantaneamente il lavoro di ciascuno sui dispositivi di tutti e dovrebbe anche essere pronto ad altre rinunce.
Questo è ovvio perchè dispositivi con sistemi operativi diversi possono convivere, ma non possono essere integrati al 100%.
One to One
Tramite l'applicazione File l'iPad dialoga con tutte le piattaforme di condivisione.

Flessibilità delle soluzioni Apple

Tuttavia, se con dispositivi diversi e OS diversi, la scuola non riuscirà ad ottenere una perfetta integrazione, potrà sempre inserire gli iPad in determinati contesti e lavorare efficacemente con questi strumenti.

​
Per esempio potrà configurare una o più classi di iPad, alcuni laboratori e aree dell'istituto per usare al massimo dell'efficienza la struttura di apprendimento / insegnamento organizzata e sostenuta dalle applicazioni Apple che abbiamo menzionato.
Vediamo qualche caso più concreto.

Mario è in una classe iPad, altri compagni di scuola no

Mario vorrebbe cercare e condividere delle risorse fra il suo iPad e fra differenti dispositivi.
Lo potrà fare senza problemi. Dal suo iPad, da ClassRoom, da SchoolWork, può impiegare l'applicazione, sempre di Apple, che si chiama File, per accedere alle risorse delle piattaforme di condivisione come Google Drive, Dropbox, iCloud stesso, Box, Adobe Cloud.
Notiamo però che queste applicazioni non fanno la stessa cosa, non dialogano con iCloud di Apple per esempio!
Perciò, quando si parla di opzioni chiuse o aperte, bisogna fare attenzione. I suoi insegnanti potranno usare ClassRoom e SchoolKit per lavorare con lui e con gli altri compagni di classe.

Il formatore Rossi

Rossi è un insegnante, un bravo formatore, che si reca spesso in scuole diverse dalla sua, per formare i docenti.
In queste scuole potrebbero esserci degli iPad, oppure i docenti potrebbero averne di propri. Rossi potrà creare una classe in ClassRoom e gestire la sua formazione con tutti gli strumenti più all'avanguardia oggi esistenti!
Ne consegue che se la scuola non potrà entrare in un programma One to One, potrà però creare degli ambiti di utilizzo di iPad per fornire a insegnanti e studenti un'esperienza creativa che oggi è sempre più vista come irrinunciabile per migliorare i processi di apprendimento / insegnamento.
Qui sotto mostriamo un’immagine della guida Apple di ClassRoom per creare gruppi di lavoro (classi), occasionali.
iPad a Scuola

Il team redazione della scuola

Un'altra idea errata è di ritenere che i lavori creati in ambito Apple, non si possano condividere realmente.
Parliamo di un team redazionale interno a una scuola. Il team è incaricato di creare pubblicare libri, libri di testo, dispense e risorse. Se crea un eBook con iBooks Author per MAC, applicazione fantastica perchè produce libri interattivi con widget preimpostati molto semplici da impiegare, è chiaro che ha intenzione di sfruttare tutta la potenza interattiva di questa applicazione e di pubblicare solo nello Store di Apple, iBook Store.
Perchè questo è il solo compatibile con tanta creatività. Ma se volesse distribuire un libro molto bello ed elegante, interattivo e multimediale, compatibile con tutti i sistemi operativi, lo creerebbe con Pages e lo distribuirebbe nei formati ePub ed ePub 3. Eccezionale per un "autore"  poter usare la stessa applicazione per scrivere, impaginare e pubblicare e poterlo fare da iPad, MAC, PC Windows attraverso iCloud.

Bianchi non sta più nella pelle: vuole subito le risorse per sostenere il suo insegnamento creativo

Un'ultima parola deve essere spesa per l'insegnamento creativo.
Abbiamo conosciuto la professoressa Bianchi, impaziente e desiderosa di provare subito nuovi strumenti.
È ovvio che stiamo parlando di Everyone can Create (Creatività per tutti). Questo è un nuovo programma dedicato alla creatività, specifico di Apple, annunciato il 26 marzo 2018.
Ricordiamoci però che non si tratta di una applicazione ma di "piano di lavoro", un "progetto", diremmo in Italia. La professoressa Bianchi potrà stare tranquilla, perchè questo tipo di progetti non sono una novità, perchè non è una novità il supporto che da quarant'anni Apple fornisce alle scuole.
Un supporto gratuito fatto di persone (come gli Apple Distinguished Educator e gli Apple Educator Trainer), un supporto fatto di risorse (come iTunes e tutti i libri e corsi gratuiti messi a disposizione in iBooks e iTunes), un supporto fatto di formazione, seminari, meeting, conferenze, community.

​Sotto questo aspetto sappiamo che gli sviluppatori sono già al lavoro per dare il loro contributo alle nuove opportunità offerte da Apple per le scuole. Per esempio ci sono già applicazioni pronte per ClassKit? Si, ad esempio Geogebra e Geogebra AR, Neardpord, Incredible number, Kahoot!, Quizlet, Tynker, IXL, Molecules e altre... Diciamo subito alla professoressa Bianchi che può cercare subito in iBooks i tag Apple Education, per trovare una miniera di risorse, preparate da insegnanti come lei.
Apple Education
Le risorse di Apple Education sono un buon punto di partenza in attesa degli sviluppi del programma Everyone can Create (Creatività per tutti):
​

▷ https://itunes.apple.com/it/author/apple-education/id939801385?mt=11

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    "Certamente tutti coloro che ci davano, che ci offrivano la possibilità di conoscenza, anche di cose a noi lontane, facevano un'opera didattica veramente importante.“
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