Alberto Pian L'introduzione della tecnologia a scuola attraverso la creazione di oggetti didatticiNell'epoca della diffusione e della moltiplicazione dei "device", ci poniamo una semplice domanda: "i ragazzi possono partecipare attivamente ogni momento della relazione educativa, senza essere obbligati a un atteggiamento passivo?" O, se preferite, possiamo riformulare la questione in modo più prosaico: "gli studenti sono più o meno coinvolti nei processi educativi se la scuola utilizza tecnologie all'avanguardia?" Ovviamente non è sufficiente distribuire dei dispositivi, per quanto tecnologicamente avanzati, per avviare un processo di didattica attiva. Se dovessi dire in che modo la tecnologia orienta un gruppo di soggetti verso una didattica attiva, la risposta che mi sento di dare è questa: "Avviene grazie alla produzione di oggetti didattici". Cos’è un oggetto didattico?La questione degli "oggetti didattici" è complessa. Un oggetto è un prodotto non necessariamente pensato per la produzione. Se dovessimo pensare a un oggetto destinato alla produzione, dovremmo anche pensare a un certo funzionamento tecnico, a una certa completezza, fruibilità e perfino bellezza. Parliamo di "oggetto" e non di "prodotti" perché focalizziamo l'attenzione sul processo che ha determinato la creazione dell'oggetto. Quest’ultimo, in definitiva, viene creato sulla base di determinate impostazioni metodologiche, che derivano dalla “scoperta” dei contenuti, con l’impiego di molteplici “canali” di apprendimento e relative applicazioni. Ecco, quindi, che una didattica attiva prevede l’elaborazione dei contenuti, la loro analisi e lo studio insieme agli stessi studenti. Questo perché stiamo predisponendo un sistema che avrà come risultato finale la creazione di un oggetto. Elaborazione e condivisioneIn un primo momento l’uso della rete Internet sarà limitato poiché il lavoro di ricerca e di studio sarà di classe e non individuale, con accessi quindi sostenibili perché occorrerà stabilire, di comune accordo, il campo di ricerca delle fonti e del reperimento di risorse. Allo stesso tempo si dovranno impiegare applicazioni specifiche che risiedono nei dispositivi, limitando notevolmente l’impiego delle web app. Questo per dire che alla base del progetto ci possono essere strumenti di lavoro semplice, ma potenti, che favoriscono la condivisione, il lavoro in gruppo off-line e on-line, la costruzione di oggetti. Per svolgere questo tipo di lavoro è necessario che ogni studente disponga di un quaderno multicanale integrato. Insieme alla struttura di organizzazione e condivisione che la scuola o la classe può aver scelto, questa struttura permette a tutti di lavorare sugli stessi contenuti sia on che offline, passando agevolmente da lavoro individuale a lavoro di gruppo. Le applicazioni per la creatività, per la produzione e per la rielaborazione di contenuti sotto il profilo multimediale e filmico, così come altri strumenti che si collegano ai device, potranno aiutare i ragazzi a:
Si capisce che, in quest'ottica, viene data una particolare attenzione a certi linguaggi che oggi sono poco impiegati nelle scuole, ma che rappresentano uno strumento di eccezionale interesse per i giovani studenti: i filmati, i comics, gli album delle figurine, la produzione di libri, diventano altrettante attività didattiche per il sostegno all’apprendimento e per la padronanza della comunicazione, declinati in base agli stili di apprendimento. Questi linguaggi implicano la costruzione di "oggetti", appunto. Questo chiude il ciclo: produciamo oggetti per costruire un apprendimento attivo, usiamo le tecnologie per la ricerca, costruzione, condivisione e apprendiamo nuovi linguaggi poiché questi oggetti non sono costruzioni casuali, ma espressione di una proliferazione di massa dei linguaggi multimediali. Non solo spingiamo avanti lo studio, ma forniamo competenze e padronanza per la vita professionale! Un apprendimento personalizzatoNon dobbiamo dimenticare che una didattica fondata sulla costruzione di oggetti e su metodi attivi, integra il concetto di “personalizzazione dell’apprendimento” perché consente di rispettare i diversi stili e di aiutare i ragazzi a percorrere strade autonome e personali, in modo da sostenere la curiosità e l’interesse nei confronti dello studio.
A questo proposito potremo valutare in che misura introdurre elementi di challenge, cioè di una didattica fondata sulle sfide. In questo senso la formazione per gli insegnanti dovrebbe essere articolata in base a specifici workflow che garantiscono a qualsiasi docente, di qualsiasi livello, di ottenere immediatamente dei risultati tangibili in classe, in modo semplice e gratificante, ma didatticamente fondati. Non dunque partire dai "linguaggi", dal cielo, per arrivare in terra, ma dalla terra per toccare il cielo dei linguaggi. I commenti sono chiusi.
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Didattica"Certamente tutti coloro che ci davano, che ci offrivano la possibilità di conoscenza, anche di cose a noi lontane, facevano un'opera didattica veramente importante.“ Vuoi ricevere le nostre news?
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Marzo 2020
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